Libertà è autoproduzione
di Fabrizio ‘Biccio’ Fede, Appassionato di Autoproduzioni e Residente a CiriceA
In un mondo fortemente dipendente da sistemi centralizzati (energia, cibo, beni di consumo), autoprodurre significa riappropriarsi del potere.
Non è solo una questione di sopravvivenza, ma di scelta. Coltivare il proprio orto, ad esempio, vuol dire decidere cosa mangiare, conoscere la filiera, ridurre gli sprechi. È un atto politico tanto quanto ecologico. Quando autoproduco, non compro. Quando non compro, non dipendo. Quando non dipendo, sono libero.
Libertà è partecipazione cantava il buon vecchio Giorgio ben cinquant’anni fa. Libertà per noi è (anche) autoproduzione.
Autoprodurre vuol dire uscire dalla logica del consumismo. Non solo si riduce il bisogno di denaro, ma si rifiuta la logica della crescita infinita e dell’obsolescenza programmata. Significa anche riappropriarsi del tempo: meno ore lavorate per comprare beni, più ore vissute per crearli. L’autosufficienza è quindi tempo ritrovato.
Rallentare per capire che “abbastanza” è meglio di “troppo”.
Chi sa fare è libero. Sapere come si fa il sapone, come si ripara un oggetto, come si genera energia... sono tutte forme di conoscenza che emancipano. In questo senso, l’autoproduzione è anche resistenza culturale: si trasmettono saperi, si custodiscono tradizioni, si rinnovano pratiche.
Essere autosufficienti significa cercare una vita in equilibrio e prendersi cura della Terra, una libertà ritrovata, quindi, che non pesa sugli altri e che dona un’impronta leggera tutto intorno.
Vuoi imparare nuovi saperi? Partecipa anche tu ai nostri laboratori di autoproduzioni. Scrivici: ciricea@gmail.com